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Il risciò: L'unica utilitaria davvero ecosostenibile: fa mediamente 100 km con un kg di pasta e ci vai praticamente ovunque. E la tua? In risciò da Cittanova a San Giovanni Rotondo
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Secondo giorno: Locri-Riace

Lunedi 24 Maggio 2010

Come andò che dopo un'ascesa estenuante mi ritrovai nel paese di Utopia, ove come novello Ulisse da Antinoo in Feacia fui ristorato e rinvigorito

(e neanche a dirlo apposta, mi hanno detto che il regno dei feaci era davvero situato lungo questa costa, presso il golfo di Squillace!)



L a Locride. Dall'altra parte dell'Appennino, sul pendìo tirrenico, la popolazione della Locride veniva in passato indicata con l'appellativo "i greci". Per secoli e millenni questa costa e la Grecia sono state più vicine di quanto si ci possa oggi immaginare, il mare era un'autostrada, se non più veloce certo più agevole della attuale Salerno-Reggio Calabria.
Ora qui invece la via più veloce é la statale 106, e viene percepita dalle popolazioni locali alla stregua di un'autostrada. La seguirò da Locri verso nord per alcune centinaia di chilometri, fino a Metaponto in Lucania, ma se continuassi mi porterebbe fino a Taranto.

Non appena lasciato il b&b Kalinikta mi sono comodamente posizionato sul ciglio della statale, che attraversa Locri, e mi sono raccomandato di restare il più possibile attaccato al ciglio della strada, giacchè alcuni utenti della strada, gli eredi veraci di quei greci antichi che facevano le gare olimpiche, certamente non vedrebbero con benevolenza una tartaruga come me in mezzo a questa stretta ma scorrevole pista.

viaggio in risciò -
verso metaponto sulla statale 106, siderno, gioiosa jonica

Fra Locri e Siderno, la località costiera successiva, ho caricato una coppia a piedi, fino ad un campeggio, poi nella città ho cercato un negozio dove comprare una carta-memoria per la macchina fotografica, giacchè ieri mi sono accorto che la mia macchina non trattiene più di 10 foto nella sua memoria. Era già molto caldo, alle 10 di mattino, e ho notato una grande differnza di temperatura fra l'esterno, dove avevo parcheggiato, e il negozio nel centro commerciale in via Garibaldi.

La pausa successiva è Roccella jonica, ove la statale si restringe fino a diventare una strettoia per gli innumerevoli Tir che vi transitano. Qualcuno, mentre bevevo un latte di mandorla al bar Cavallo, ha lasciato posteggiata la sua auto sbracata dentro la corsia, e c'erano due camionisti provenienti da opposte direzioni che, comprensibilmente spazientiti e surriscaldati, bloccavano con i rispettivi trucks la strada a tappo.
Lasciando Roccella ho fotografato la Rocca del castello.

viaggio in risciò -
roccella jonica


Fermata successiva: nel mezzo della statale fra Gioiosa e Caulonia fa sempre più caldo, e alla prima capannuccia di frutta che capita mi son fermato a prendere delle arance. Il vecchio contadino insisteva per regalarmene una borsata piena, ed io ho insistito per regalargli la pizza e i mustaccioli rimasti da ieri.

In piazza Pertini a Caulonia Marina ho comprato un quadernetto, che fungerà da diario di viaggio per le prossime 2 settimane.

E finalmente nel primo pomeriggio raggiungo il territorio di Riace Marina, la località conosciuta oggi soprattutto perchè presso le sue coste sono stati ritrovati 30 anni fa i famosi Bronzi dell'antica Grecia.

Qualche tempo dopo, evento meno noto, hanno cominciato ad arrivare su spiagge come questa, in diversi punti del Sud Italia, non più bronzi antichi, ma persone in carne ed ossa, e non sempre questi naufragi provenienti da paesi lontani sono stati trattati come patrimonio culturale da valorizzare.

I Bronzi sono stati portati via da Riace e dopo lunghi restauri vengono ora esposti e conservati nel Museo Nazionale di Reggio Calabria, simboleggiando presso i visitatori stranieri il valore della cultura antica che ancora oggi vive in Calabria.

Ma a Riace oggigiorno esiste un patrimonio culturale ben maggiore, vivo, attivo, e proiettato verso il futuro: sono le persone che da diverse nazioni dell'Asia e dell'Africa hanno trovato a Riace, paese fino a pochi anni fa spopolato dall'emigrazione, spazio vitale e possibilità di lavorare con dignità e creatività.

viaggio in risciò -
pausa sulla spiaggia a sud di riace marina

Ma tornando a me e al mio risciò: dopo aver sostato alcuni minuti su questa spiaggia deserta e cespugliosa presso Riace Marina, ho riflettuto un po', e deciso che non mi potevo far sfuggire l'occasione di visitare questo borgo molto particolare, di cui poco si legge sui giornali, ma che all'estero ha interessato un regista internazionale come Wim Wenders (vedi l'oscar "Il cielo sopra Berlino").
Ho lasciato la pianeggiante statale 106 e nel torrido pomeriggio ho preso a macinare quei 7 chilometri di salita. Ma dopo pochi metri ero gia troppo stanco, e ho schiacciato un pisolino sotto un albero fino alle 3 e mezzo circa.

Grazie a questo necessario riposo la prima parte della salita non è stata molto pesante, e molto presto o potuto godere fra i fichi d'india in fiore della vista dall'alto di Riace Marina e del suo mare.

viaggio in risciò -
salita verso il borgo di Riace


Ma il tragitto fino al borgo di Riace sembrava non finire mai, e quando infine ho scorto quel gruppo di case mi é parso di contemplare un piacevole miraggio nel deserto.
Dopo pochi metri si poteva leggere il cartello "Riace-Paese dell'Accoglienza", e sapevo che non era una frase retorica.

viaggio in risciò -
arrivo a riace

Appena arrivato nel Borgo, ho parcheggiato nella piazza presso il municipio, e mi sono precipitato nel bar a ordinare qualcosa da bere. Niente latte di mandorla qui, ma una bottiglia di the freddo. Sarà passato un buon quarto d'ora prima che avessi nuovamente fiato e disposizione per parlare con le persone del bar. Mi sono semplicemente seduto sotto il portico del bar e ho aspettato a fianco di un anziano compare che la spossatezza lasciasse il posto alla loquacità.

viaggio in risciò -
piazza della chiesa, col murales dei paesi d'origine dei nuovi arrivati

Addentrandosi nel borgo, dopo pochi metri si ci imbatte nella chiesa del paese, e a fianco nel murales con le nazioni da cui provengono gli abitanti di Riace, fra le altre Iraq, Eritrea, Afghanistan, Palestina.

Scendendo a pochi metri da lì c'é una piazzetta, presso cui si affacciano alcune botteghe artigianali, e una storica trattoria chiamata "Donna Rosa".

viaggio in risciò -
piazza centrale di riace, dove si affaccia la trattoria Donna Rosa


In questa piazzetta é pieno di bambini che parlano 3 o 4 lingue diverse che giocano assieme, e sembrano rallegrarsi di questa inaspettata visita. Quando i rispettivi genitori dei bambini sono riusciti a staccarli uno ad uno dal risciò, ho deciso che era ora di parcheggiare in un posto riparato, calzare i sandali (camminare con le scarpe con la click non é molto comodo) e cominciare a informarsi per passare la notte qui. La gente mi rassicura, che quassù il risciò non rischia di essere danneggiato o rubato; l'ho parcheggiato presso la bottega del vetraio-mosaicista.

viaggio in risciò - riace, laboratorio del vetro a mosaico

Qui ho conosciuto fra gli altri un giovane di nome Dawood, che mi ha raccontato più o meno tutto quello che c'è da sapere da insider su Riace. Lui è arrivato qui dall'Afghanistan, e lavora nella bottega di mosaici di vetro assieme ad altre persone.
Questi diversi laboratori, cosi come anche il sistema di ospitalità basato sulla gestione di un centinaio di case altrimenti inutilizzate, sono organizzati da una associazione chiamata Città Futura, che ha sede qui in un antico palazzo signorile, Palazzo Pinnarò, e che ha fra i fondatori l'attuale Sindaco, Mimmo Lucano.

La gente qui mi dice che incontrare il Sindaco qui non é niente di straordinario, poichè egli é sempre per strada, e se non lo si conosce potrebbe sembrare un profugo come gli altri! Di fatto, la sera in occasione di una visita di diverse persone del nord italia, ecco che compare nella osteria anche il Sindaco, ed ho l'onore di essere commensale di una prelibata e sostanziosa cena con lui e con un altro fantastico personaggio, Alfonso Di Stefano da Catania.

Parlare con loro mi fa pensare una volta di più come l'Utopia, il luogo impossibile, invece a volte è possibile, se si è aperti a pensare al prossimo come a se stessi, se si è pronti a pensare al bene della comunità come e più che al proprio bene materiale.



Distanza Percorsa km 31
Peso Medio Giornaliero Lordo kg 210
Dieta/Propellente Giornaliero - 1 scodella muesli ;
- 1 the ;
- 1 caffe ;
- 1 latte di mandorla ;
- 1 kg arance;
- 1/2 litro the freddo ;
- 1 porzione di parmigiana ;
- 2 porzioni: filetto di arrosto con insalata verde;
- 1 coppa gelato.

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