- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - 2°viaggio: da Genova a Roma - prosieguo del 2°viaggio: da Roma a Cittanova -
1°giorno 2°giorno 3°giorno 4°giorno 5°giorno 6°giorno 7°giorno 8°giorno 9°giorno 10°giorno
11°giorno 12°giorno 13°giorno 14°giorno 15°giorno 16°giorno 17°giorno 18°giorno epilogo

Il risciò: L'unica utilitaria davvero ecosostenibile: fa mediamente 100 km con un kg di pasta e ci vai praticamente ovunque. E la tua? In risciò da Cittanova a San Giovanni Rotondo
home


Terzo giorno: Riace-Soverato

Martedi 25 Maggio 2010

Come andò che incontrai le vestigia dell'antica Kaulon, e proseguii sino al paese del peperoncino piccantissimo



L a sveglia è suonata piuttosto presto, in uno degli appartamenti per gli ospiti di Riace, ed ho potuto iniziare ancora con il fresco le prime attività del giorno: mangiare e perlustrare il borgo. La colazione è stata un po' cose che avevo con me, formaggio, frutta; ma per il caffè e il cornetto mi sono giovato del bar presso la chiesa.
Avrei voluto analizzare tutti i laboratori artigianali del borgo, ma volendo ripartire prima del mezzogiorno mi sono limitato a due botteghe: la prima è stata la tessitoria, dove lavoravano due donne al telaio a degli scialli.

viaggio in risciò - riace, laboratorio di tessitura

Ad una parete del locale sono illustrate le diverse sostanze che si ricavano dalla natura del luogo atte a tingere il filato e le stoffe di diversi colori. Quello che mi ha lasciato incredulo, e che avrei ancora di più ammirato poche ore dopo nel museo di Monasterace, è che qui tradizionalmente i tessuti non sono fatti di cotone, o di lino, o di canapa...e perchè mai, se qui ovunque cresce spontanea la ginestra?

viaggio in risciò - riace, laboratorio di tessitura

Tant'è vero che negli ultimi anni questa risorsa naturale è ritornata ad essere sfruttata; è un processo lungo e laborioso, quello con cui dagli steli si arriva al filato. Ma è anche una delle attività di gruppo che da tempi remoti ha giovato ed unificato la comunità femminile di Riace. Gli steli una volta raccolti si devono portare al torrente e vengono sbattuti sul greto per delle ore in una azione di gruppo, finchè si sfibrano.

viaggio in risciò -
Shukri nel laboratorio di ceramica, Riace

Poi sono entrato, a pochi passi di distanza, nel laboratorio di ceramica dove lavora una giovane donna dai tratti delicati, il cui nome è Shukrì. Ho osservato quello che stava facendo, cioè smaltare un vaso prima di infornarlo,e poi su suo invito mi sono divertito a plasmare una piccola scultura con la creta che stava ammassata in un angolo del locale...senza averne alcun proposito conscio ne è venuta fuori una testa di satiro. Probabilmente sono già mentalmente e non solo fisicamente piombato nella Magna Grecia.

viaggio in risciò -
Enge steile Gasse in Riace

Bene, scherzando scherzando si è fatto mezzogiorno, e mi sono preparato a lasciare, con grande rimpianto, questo luogo ameno, per proseguire il mio viaggio come da programma: prossima fermata Monasterace Marina

Giusto ancora il tempo di rinvigorirmi con un espresso al bar presso la piazza del municipio, chiacchierando con un abitante di Riace che fa la guida turistica in giro per il sud italia. Tra le altre cose mi avvisa, non senza un certo rammarico, che delle rovine dell'antica Kaulon, presso Monasterace Marina, c'è ben poco da vedere, per via dell'erba alta che non si sono ancora decisi di tagliare.

Con grande piacere, posso godere per un allegro quarto d'ora nei 7 km in discesa della compagnia di tre giovani abitanti di Riace, che si arrischiano a salire sul risciò e...allacciarsi le cinture.
Una cora pazza fino a Riace Marina, e da là mi sono reimmesso sulla statale 106 e ho proseguito senza pause fino all'inizio di Monasterace Marina.

viaggio in risciò -
in risciò a Monasterace Marina

La gente per strada mi avvisava che il museo e il sito archeologico, dove un tempo sorgeva la città greca di Kaulon, è a nord di Monasterace, presso il faro.

E infatti poco fuori dal paese ho attraversato un cavalcavia sopra la linea ferroviaria, e mi sono accorto che proprio sotto di me oltre i binari ci sono delle pietre che verosimilmente costituiscono le fondamenta degli edifici antichi di Kaulon.

viaggio in risciò -
Kaulon e ferrovia visti dal ponte sotto il faro, Monasterace

Pochi metri più avanti c'è un bivio stradale direttamente sotto il faro.

in risciò presso il faro a monte dell'area di Kaulon

Ancora un centinaio di metri e dalla Statale si va a sinistra verso il museo Archeologico, mentre a destra attraverso un sottopassaggio e una strada sterrata si giunge all'area degli scavi, dove alcuni cartelli informativi spiegano cosa c'era qui oltre duemila anni fa.

in risciò a Kaulon

Il mio fondamentale desiderio sarebbe stato a questo punto nel caldo primo pomeriggio farsi un bagno nel prospiciente bellissimo mare azzurro, ma...non sono andato oltre i piedi: l'acqua mi era troppo fredda! Mi sono rimesso le scarpe, sono risalito sulla statale, e ho parcheggiato presso l'architettura molto moderna che ospita il museo archeologico

in risciò al museo archeologico di Kaulon

All'ingresso mi aspettavano i diversi custodi del museo. Ero infatti nel caldo pomeriggio l'unico visitatore. Una donna del gruppo di custodi mi ha accompagnato per l'unica grande sala espositiva, ove aveva luogo una mostra incentrata sulla cura del corpo e la moda fra le donne della Magna Grecia.

accompagnati a i diversi reperti archeologici antichi, come ampolette di vetro per i profumi, le forcellette per i capelli, la vasca da bagno di marmo ergonomica simile alle attuali in cui ci si può sedere, ed altro ancora di simile alle suppellettili in uso ancora oggi nella "Magna Grecia", ho ammirato una fantastica esposizione di tessuti tradizionali della Locride, accompagnati dai relativi strumenti di lavorazione, come la pressa manuale per schiacciare la fibra grezza. Materie prime principali sono la lana e... la ginestra!

viaggio in risciò -
museo archeologico di Kaulon, Monasterace

Fa una certa impressione constatare che alcuni di questi tessuti antichi sono anche gli stessi identici che costituiscono il corredo della propria nonna, e che ancora girano per casa nella propria famiglia! Ci si sente...antichi!

La visita del museo è consistita anche in un arricchimento botanico e tecnico: da una parte la visita delle toilette del museo mi ha aperto un nuovo mondo tecnologico: finalmente la carta igienica con segmenti a lunghezza doppia del solito! Io finora ne usavo sempre due!
E ancora: nel giardino interno del pregevole conplesso architettonico ho notato ancora una volta una pianta che già da Locri in poi non ho potuto non osservare un po' ovunque sulla strada come nei giardini delle villette. Fa dei fiori che sembrano fiori di zucca, ma sono penduli e allungati, e pendono da rami anche alti diversi metri. Purtroppo tutti i custodi presenti la conoscevano, ma non ne conoscevano il nome. È così, quando una cosa la vedi ogni giorno, finisci per non notarla più, anche se è meravigliosa.

Proseguendo nel pomeriggio sulla 106 riflettevo sulla influenza della cultura greca antica nella attuale popolazione della Locride, se non degli interi territori toccati dalla dominazione greca: quello che avevo appena visto nel museo, tutte quelle suppellettili per donne, e tutte quelle raffigurazioni di vita quotidiana dipinte sui vasi di terracotta... non è davvero molto distante da quello che vediamo oggi per le strade e i passeggi del Reggino: la cura impeccabile dell'abbigliamento, la ossessione di un'acconciatura perfettamente disegnata e stabile (eh si, la pomata e il gel non sono usate con cotanta dovizia in altri Paesi), l'esigenza di ricoprire il corpo di essenze molto diverse dall'odore suo proprio, e persino l'uso del make up femminile è oggi pressochè il medesimo che presso le antenate greche!

viaggio in risciò -
fine provincia di Reggio Calabria in risciò

Ed ecco che fra queste meditazioni supero il confine della provincia di Reggio Calabria. È un primo traguardo, via dal profondo sud, e avanti verso contrade finora mai da me calpestate.

Intanto era ora di mangiare qualcosa, e nel tragitto che mi avrebbe condotto oggi fino alla nota città di Soverato ho fatto soste volentieri e di frequente :
la prima è stata a Guardavalle Marina, al bar Charleston, dove ho cominciato con una dolce sfogliatella e un the verde.
Dopo pochi chilometri mi sono fermato a Badolato. Questa sosta era non solo per mangiare, ma anche perchè ho saputo che questo è il paese d'origine di un fantastico comico calabrese di Milano, conosciuto con il nome di Kalabrugovic; è il comico dalla poetica iperbolica che rappresenta al meglio quel caratteristico tipo umano che è l'immigrato calabrese di seconda generazione, categoria di cui anch'io faccio parte, assieme a qualche altro milione di persone cresciute nelle periferie liguri, lombarde e piemontesi.
Purtroppo, per ora nessun monumento a Kalabrugovic da onorare. Uscendo dal paese ho comperato qualcosa per cena in un fruttivendolo chiamato Fresh Fruit: banane, pomodorini e uno snack locale costituito da una ricottina di forma cilindrica cotta al forno.
Un'ultima pausa è stata dedicata al fruttivendolo ambulante, che stava svendendo le ultime ciliegie della giornata

Ormai prossimo il tramonto ho raggiunto la rotonda presso cui si smista il traffico diretto a Soverato da quello per Catanzaro, che si inoltrava per una diversi chilometri su nell'entroterra. Nella valle sottostante spirava un certo vento forte.

Ho chiesto consiglio ad un meccanico dell'officina prospicente la rotonda, e dopo una riflessione di alcuni minuti ho deciso di non deviare per Catanzaro, luogo dove avrei potuto saziare la mia sete di cultura in musei e mostre, ma di accontentarmi di pernottare a Soverato, ed eventualmente all'indomani andare con il treno qualche ora a Catanzaro e ritornare per proseguire con il risciò lungo la costa.

Una volta entrato in Soverato, mi sono imbattuto in un negozio di fiorista che porta un nome assai familiare...

viaggio in risciò -
a Soverato in risciò

proprio presso il fiorista "Risciò" ho chiesto a destra e a sinistra alcuni consigli per il pernottamento, e alla fine dei vigili urbani mi hanno indirizzato lungo corso Umberto I verso la stazione, all'Hotel San Vincenzo.

Questa struttura è piuttosto vecchiotta e per alcuni versi manchevole in rapporto al prezzo, ma il padrone di casa è cordiale e molto colloquiale, per qualunque cosa gli si chieda sul come e dove, ha una risposta esauriente e puntigliosa. Dopo essermi lavato di dosso la stanchezza del tragitto di oggi con una bella doccia fredda, mi sono preso un'oretta per esplorare le strade di Soverato nella sera fresca e ventosa.
Sarà pure che Briatore ci viene in vacanza, ma a me questo posto, sarà per il tempo un po' uggioso, non ispira molto.
Certo, per i turisti danesi che ho incontrato per strada è questa pur sempre "Bella Italia"... comunque, il buon ricordo di questa passeggiata è legato al cibo: degli ottimi sufflè caldi di forno, e un cornetto ripieno di crema di pistacchio nella creperia in Viale Kennedy.



Distanza Percorsa km 43
Peso Medio Giornaliero Lordo kg 240
Dieta/Propellente Giornaliero - ca.100g formaggio di capra ;
- 100g ciliegie;
- 1 the verde ;
- 1 caffè ;
- 1 sfogliatella alla crema;
- 2 banane ;
- 1 ricottina al forno ;
- 100g pomodorini;
- 1 brioche con crema al pistacchio;
- 2 sufflè di patate.

- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - 2°viaggio: da Genova a Roma - prosieguo del 2°viaggio: da Roma a Cittanova -
1°giorno 2°giorno 3°giorno 4°giorno 5°giorno 6°giorno 7°giorno 8°giorno 9°giorno 10°giorno
11°giorno 12°giorno 13°giorno 14°giorno 15°giorno 16°giorno 17°giorno 18°giorno epilogo

home Per informazioni contattare rocco.marvaso@pizzeria-calcutta.com
Copyright © 2010 Rocco Marvaso.