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Sesto giorno: dal Vasto a San Vito Chietino

Domenica 27 Marzo 2011

Come andò che nell'antico burgo di Histonium...



A lle 8 passate lentamente mi sono svegliato, al piano di sopra del camper che mi ha accolto nel mezzo del parcheggio di fronte alla Polizia di Stato a Vasto (CH). La prima cosa che ho visto, sotto di me, era la "tavola" su cui era preparata una leggera colazione, caffè, pane e marmellata.


Era solo la prima parte della colazione: infatti poco dopo abbiamo chiuso il camper e siamo partiti tutti e tre in risciò a scoprire la città, e per prima cosa a scoprire qualche prelibatezza dell'arte dolciaria Vastese.


A poche pedalate di distanza, presso la pasticceria Pierrò in via Giulio Cesare abbiamo occupato un tavolino apprestato sul marciapiede, consumando caffè accompagnato da cornetti a sfogliatina ripieni di panna e pezzetti di cioccolato bianco, chiamati a ragione "Cornucopie".

Subito dopo abbiamo preso a salire lungo corso Mazzini e avanti lungo il ripido rettilineo di corso Garibaldi fino al castello presso piazza Rossetti.
In questa soleggiata domenica si svolge nel centro storico una manifestazione di commemorazione del Risorgimento organizzata dal FAI, con visite guidate nei sotterranei della città vecchia.
Abbiamo portato mia mamma fino alla cattedrale di San Giuseppe, dalle caratteristiche campane appese ad una struttura metallica posta sul tetto della chiesa, e mentre ella partecipava alla messa, io e mio padre ci intrattenevamo nel piazzale chiacchierando con un vivace pre-pubescente abitante di Vasto, Cosmi, originario della Romania.

Quindi ci si avvicinò un Vastese molto anziano, vestito con un atavico cappotto di lana verde, che sua sponte ci raccontò la storia di questa terra abruzzese da prima del fascismo, dai tempi dell'occupazione romana, e di come si viveva, e come dopo la guerra le cose sono peggiorate progressivamente. Poco dopo interruppero le sue evocazioni una ragazza ed un ragazzo vastesi, adoperandosi di assicurare il suo voto alle elezioni municipali per un noto partito di maggioranza.

Una volta finita la messa, avrei voluto che visitassimo il museo civico archeologico, a cui si accede dal cortile interno di palazzo d'Avalos, dietro la cattedrale, ma troppo tardi, era già l'ora della chiusura pomeridiana.

palazzo d'Avalos

Ora, poco dopo la una, la gran folla della domenica mattina era dissolta, e solo pochi visitatori o turisti sostavano fuori, ammirando lo splendido panorama: dal Belvedere di Vasto, altezza 140 m s.l.d.m., si domina la costa adriatica per decine di chilometri. Mentre i miei genitori partecipavano a una delle visite guidate nei sotterranei di Vasto, ho schiacciato dapprima un pisolino qui contemplando il mare.

vasto belvedere

E poi ho gironzolato per le graziose vie e viuzze del centro, alcune delle quali erano cosi strette da non riuscire a passare con il risciò. In una piazzetta alcuni architetti scattavano delle foto delle architetture, e consideravano come la gran quantità di radiatori degli impianti di condizionamento fossero sì un obbrobrio affisse a queste facciate, d'altra parte magari con il tempo potrebbero diventare nella percezione comune un elemento estetico insostituibile del paesaggio urbano.
a parte le speculazioni di teoria della percezione, un bel edificio di Vasto è la chiesa di Santa Maria Maggiore, che mi sono fermato ad ammirare.

Vasto Santa Maria Maggiore

A pochi passi dalla chiesa, in via Santa Maria, mi ha raggiunto un simpatico barista fuori del suo locale, l'"Amenabar Cafè", per contribuire all'alimentazione del mio viaggio con alcuni succhi di frutta. Un gesto che ho apprezzato tantissimo, anche perchè la giornata era diventata sudorifera e quei 30-40 km li avrei percorsi sotto il sole!

amenabar

Ultima sosta nel centro di Vasto, ricuperato i genitori dopo la loro escursione guidata nei sotterranei, è stata piazza Rossetti. Sono rimasto un po' di tempo a pensare nelle mie memorie scolastiche, chi di importante fosse questo Rossetti, finchè leggendo la sua biografia sul grande monumento nella piazza omonima, ho capito che proprio di Vasto era il papà del famoso artista inglese Dante Gabriel Rossetti, importante pittore della corrente dei Preraffaeliti.

vasto rossetti

Questo era quanto in quel di Vasto. Ho riportato giù al parcheggio dalla polizia i genitori, in modo che potessero ripartire con il camper, e ho proseguito in veloce discesa per svariati chilometri, giù dall'altura su cui si erge l'antica Histonium. A bordo strada mi è capitato di osservare psrticolari animali selvaggi uccisi dal traffico veloce, fra i quali la volpe.

volpe

Una volta ripreso a pedalare su un tratto pianeggiante, non è passato molto tempo pedalando sotto il sole che non mi facessi tentare dai succhi di frutta che mi sono appena stati sponsorizzati a Vasto.
Così mi sono preso una mezz'ora di tempo per contemplare questo paesaggio di vigneti e frutteti sorseggiando mirtillo&pera.

abruzzo

La Statale 16 continua poi senza difficolta orografiche, e oltrepassato il fiume Sinello si raggiunge la rotonda di traffico presso il lido di Casalbordino.

casalbordino

Qui sono uscito dalla statale,pensando che al di là della ferrovia ci fosse una strada costiera, ma nulla, e sono ritornato indietro.
Proseguendo la strada si fa per un po' curva e dolcemente collinosa, e prima del lido di torino di sangro diventa rettilinea e piacevolmente scoscesa. Qui deve essersi schiantata una povera anima, come attestava una colorata lapide commemorativa a lato della strada, con la parola "LOVE" scritta e decorata con pietruzze azzurre.

lapide Love

Poco prima di passare per la stazione di Torino di Sangro, le insegne mi indicano che sono entrato in una nuova entità geografica, chiamata "Sangro Aventino"

Il Fiume Sangro infatti non è lontano. Come altre insegne ci ricordano, non è solo un fiume piuttosto grande, ma per alcuni viaggiatori ha un valore storico molto forte: questo fiume rappresentò per un periodo il fronte di guerra, quando l'esercito tedesco difendeva la cosiddetta linea Gustav. Una traccia tangibile è rimasta nel cimitero militare britannico , ove sono sepolti, poco a sud del fiume, i militari inglesi morti nei mesi di scontri prima che il fronte si spostasse verso nord, nel maggio del 1944.

fiume Sangro

A questo punto questa soleggiata domenica cominciava a volgere al termine, e ho pensato di fare una sosta sul lido di Fossacesia per vedere come/dove accamparsi per la notte. Dapprima ho incontrato un gruppo di villeggianti della domenica, che si attardavano presso un chiosco-bar ancora chiuso, poi ho fatto una breve passeggiata sulla battigia sassosa per rinfrancare i piedi stanchi.

Appena sono risalito in risciò per proseguire sulla passeggiata che pareva proseguire dritta e scorrevole verso nord, due allegri signori a passeggio con le rispettive consorti mi hanno pregato di portare le due donne via lontano. Cosa che non ho fatto, anche per le proteste delle signore, ma ho concesso volentieri una foto, che ho ricambiato a mia volta.

Ho ricevuto inoltre un buon consiglio per passare la notte in contrada Vallavò, pochi chilometri oltre sulla via per Ortona. Ho proseguito quindi sul lungomare, fino ad un bar pizzeria chiamato "La conchiglia", dove ho mangiato un gelato (il primo della stagione) leggendo su un curioso manifesto di una azione atta apromuovere la gastronomia locale. I protagonisti zoomorfi di questo manifesto, un maialino e un pesce, avrebbero disgustato molti dei visitatori vegetariani del Nordeuropa.

fossfood

Ad un certo punto iniziava un tratto di strada pedonale, e il vigile integerrimo non mi ha lasciato passare. Mi è stato raccomandato di provare a tornare sulla statale attraverso il sottopassaggio, ma...il riscio era di pochi centimetri troppo alto!

sottopassaggio

Dopo essere tornato indietro fino al chiosco di prima, ho proseguito sulla statale 16 verso Pescara.

statale 16 fossacesia

In località La Penna si poteva vedere alcuni dei trabucchi che impreziosiscono il paesaggio di questo tratto di Adriatico, denominata appunto Costa dei Trabucchi.

trabucchi

Fra una curva e l'altra un passante aspettava con in mano il fototelefonino che passassi per immortalarmi, ma quando ha visto che tiravo fuori di tasca la fotocamera ha fulmineamente cambiato direzione di mira. Alcuni secondi dopo, mentre faceva finta di fotografare altrove, l'ho immortalato a mia volta con il mio apparecchio. Non se l'aspettava, poverello...

fotografo a fossacesia

Con sufficiente anticipo sull'oscurità sono arrivato alla casa che avrebbe ospitato me e i miei genitori per la notte. La moglie dell'oste è stata gentilissima,offrendomi il restante del pranzo domenicale: una buonissima teglia di lasagne al forno.
Ho parcheggiato dietro la casa, e poco dopo mi hanno raggiunto con il camper.

A questo punto, per concludere la giornata al meglio, mentre mia madre si occupava di fare i letti e tutte quelle altre attività casalinghe che ormai da più di una settimana di nomadismo non aveva più occasione di fare, io e mio padre abbiamo effettuato con il camper una breve escursione alla vicina cittadina di San Vito Chietino, posta su di un'alta cresta montuosa poco distante dalla costa. Qui abbiamo assistito alla messa serale nella chiesa dell'Immacolata Concezione, sul corso Matteotti, accompagnata da un'ottima musica corale e da un organo di recente acquisizione. Uscendo dalla chiesa ci siamo lasciati accompagnare da un distinto abitante di San Vito a vedere quanto è bello l'Abruzzo visto dalla piazza in fondo a corso Trento e Trieste: al chiarore della luna potevamo vedere il massiccio del Gran Sasso da una parte, e tutta la costa dall'altra.



distanza percorsa km 40
peso lordo medio giornaliero kg 215
dieta/propellente giornaliero - 2 caffè ;
- fette biscottate e marmellata ;
- 1 cornetto con panna ;
- 2 succhi di frutta da 250ml ;
- 1 gelato;
- lasagne con carne;

- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - 2°viaggio: da Genova a Roma - prosieguo del 2°viaggio: da Roma a Cittanova - 3°viaggio: da Cittanova (RC) a S.Giovanni Rotondo (FG)
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