- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - 2°viaggio: da Genova a Roma - prosieguo del 2°viaggio: da Roma a Cittanova - 3°viaggio: da Cittanova (RC) a S.Giovanni Rotondo (FG)
proemio 1°giorno 2°giorno 3°giorno 4°giorno 5°giorno 6°giorno 7°giorno 8°giorno 9°giorno 10°giorno
11°giorno 12°giorno 13°giorno 14°giorno 15°giorno 16°giorno 17°giorno 18°giorno 19°giorno 20°giorno epilogo

Il risciò: L'unica utilitaria davvero ecosostenibile: fa mediamente 100 km con un kg di pasta e ci vai praticamente ovunque. E la tua? In risciò da San Giovanni Rotondo a Bologna
home


Decimo giorno: da Giulianova a Cupra Marittima

Giovedi 31 Marzo 2011

Come andò che varcai il corso del Tronto e mi ritrovai in una nuova terra, l'antico Picenum



I l mio risveglio nella quiete della mia stanza nella locanda Aurora è stato accompagnato non dal suono di una sveglia, o dal mio orologio interiore, bensì dal chicchirichì possente e gioioso di un galletto.
Infatti uscendo fuori nel cortile attorno all'edificio ho incontrato diversi giovani polli che scorrazzavano chiocciando di qua e di lá, mentre il sole cominciava a infilare i suoi caldi raggi fra le fronde degli alberi.

locanda aurora

Mentre aspettavo che fosse servita la colazione nella sala dei pasti, con i suoi tavoli coperti di cerata a quadretti, mi sono perso contemplando una immagine didascalica della costa nordabruzzese, il che mi ha provocato un effimero desiderio compulsivo di lasciare tutto lì e incamminarmi a piedi sino a Teramo, e poi su per quelle sagaci vallate, su e su fino al Gran Sasso d'Italia...

abruzzo

...ma provvidenzialmente è arrivata la colazione: una grande tazza di caffelatte con dei biscotti da inzupparci dentro, molto simili a quelli che faceva mia nonna tanti anni fa, e la cui ricetta continua tuttora a fare il giro dei parenti.

Dopodichè, e dopo che ho approntato il risciò alla partenza come ogni mattina, sono stato intrattenuto ancora un poco dal signor Corrado, che si è messo in posa per una foto di sè all'ingresso.

Corrado Pomante, locanda Aurora

mentre poco dopo, prima che me ne andassi, ha voluto concedersi un giro di prova con il risciò sul ciottolato del cortile.

locanda Aurora, giro in risciò

Devo annotare in proposito che il signor Corrado, a differenza di molte altre persone che hanno provato, è stato in grado di guidarlo da subito senza bisogno di alcun esercizio di sterzo. Un prodigio!

Sono ritornato giù sulla statale 16...

...ma giusto per riaccostare poco dopo, a Tortoreto, oltre il fiume, in un grosso negozio di ferramenta.
Qui ho acquistato una nuova catena per legare il risciò, e ho dato un'occhiata qua e là, curioso di scoprire oggetti tipici. Uno di questi era senz'altro la griglia per fare gli arrosticini, praticamente una griglia elettrica come ovunque, ma fatta su misura per cuocere gli arrosticini.

arrosticini

La sosta successiva è stata ad Alba Adriatica: in questa ennesima, pianeggiante, solare località costiera dell'Abruzzo settentrionale sono stato fermato lungo via Roma da un gruppetto di inaspettati ammiratori.

Essi hanno fatto capannello presso la tabaccheria del corso, insistendo per fare una foto ricordo tutti assieme!

Alba Adriatica

poche centinaia di metri, e l'agglomerato urbano prendeva il nome di Martinsicuro, ovvero l'ultimo comune della costa abruzzese prima di varcare il fiume Tronto ed entrare nelle Marche.

martinsicuro

In località villa Rosa ho accusato un po' di appetito - era anche ora di pranzo - e così mi sono fermato a comprare qualcosa al supermercato SMA, qualche affettato e un po' di formaggio da mangiare in mezzo ad una ciabatta di grano duro. Il salumiere del negozio mi ha dato già un consiglio su dove pernottare, nelle Marche, nell'albergo di suo suocero, a Cupra Marittima.

Martinsicuro

Dopo aver sorpassato a Villa Rosa la casa cantoniera che indica il kilometro 399 della statale adriatica, sotto un maestoso esemplare di pino marittimo che si erge sulla strada statale, ho consumato il mio pasto stravaccato nella casetta del risciò, mentre fuori il sole esprimeva tutta la forza che può avere un sole ormai prossimo all'aprile.

martinsicuro

A questo punto, cadeva a pennello una sosta in un caffè, a Martinsicuro, prima di lasciarmi l'Abruzzo alle spalle. in un locale con i tavolini fuori, affacciato su via Roma, ho sorseggiato un caffè d'orzo accompagnato da una pasta alla crema chantilly e una panna cotta.

caffè Cardini

Dopodichè sono presto arrivato al confine fra Abruzzo e Marche, rappresentato da un passaggio sul fiume Tronto. In quel frangente ho sentito la mancanza di una corsia di emergenza sull'alquanto stretto ponte, infatti il traffico era veloce e con difficoltà ho potuto fermarmi a fotografare il confine.

Tronto

Appena dopo il fiume la statale diventa un viadotto a scorrimento veloce che si innalza sulla piana costiera circostante. siccome rimanere là sopra mi era fastidioso, ne sono uscito alla prima svolta, direzione mare. E senza volerlo sono finito in una zona naturale protetta, la Riserva Regionale Sentina.

Sentina

Qui ho percorso la strada sterrata che conduce verso il mare, accompagnato per un tratto da un uomo in bicicletta, un tal Nazareno, che mi ha guidato fin nella strada ciclabile che conduce a San Benedetto del Tronto.
Sul confine della riserva naturale ho visto un particolare elemento urbano che sa di Mitteleuropa: biciclette pubbliche ad uso gratuito, parcheggiate sotto una tettoia e a disposizione di chi volesse farsi una pedalata per la riserva.

Di lì a poco ero già sul lungomare di San Benedetto del Tronto, che qui oggi ha un aspetto già quasi estivo.

A completare il quadro di una località di vacanze sul mare con una offerta ampia e variegata, ecco sul lungomare il primo noleggio di risciò e biciclette che ho incontrato sull'Adriatico, un elemento tipico della costiera romagnola.

San Benedetto del Tronto

Nell'interno della città pedonale, parimenti, mi sembra di scorgere nell'arte monumentale urbana tracce di influsso Romagnolo, per non dire addirittura Nordico.

scultura san benedetto del tronto

Insomma, tutt'ad un tratto ho l'impressione di essere arrivato al nord, anche se la gente ha un accento per nulla celtico, ma piuttosto...a metà strada tra Umbro e Abruzzese.
Avrei voluto vedere qualcosa di più di questa città, per esempio salendo su da corso Mazzini a perlustrare il Paese Alto. Ma proprio al principio della via Fileni che vi conduce, ovviamente in salita, l'invito di alcuni ragazzi mi ha distratto. Mi sono fermato al caffè Storico, dove mi è stato offerto da bere. Una birra piccola. Ebbene, in questo caffè c'era una ragazza dai lineamenti fini, che sembrava la sorella carina di Giacomo Leopardi. Poi c'era un giovane di nome Giuseppe, che proveniva da Ripatrasone, un paese dell'interno, che mi tesse le lodi di San Benedetto per molti aspetti, ma per dormire mi consigliò di salire su a Ripatrasone che è più tranquillo ed economico.
Mi è simpatica la gente qui, ed è anche un posto dove sia orograficamente che culturalmente il lavoro di risciò-taxi dovrebbe funzionare. Ma non oltre il caffè storico: troppa salita.

caffè storico

Dopodichè, ho lasciato San Benedetto ed ho continuato ad inoltrarmi lungo la statale 16 nella terra degli antichi Piceni, mentre pian piano si faceva buio.

grottammare

Lungo la statale a nord di Grottammare, la località costiera agglomerata con San Benedetto, ho sostato ad un ortofrutticoli siciliano, da Paolo, dove ho preso delle arance tarocche (cioè con la polpa rossa...non fasulle!).

arance da paolo

Ancora un paio di chilometri ed ero nella città presso cui avrei cercato di pernottare, Cupra Marittima. Questo nome deriva dal fatto che anticamente una certa dea con questo nome era venerata dalle popolazioni indigene prepicene. I romani hanno poi assimilato la divinità con la Giunone di tradizione Latina. Un industriale locale ne ha poi fatto una crema di bellezza chiamandola "cera di cupra".
La piazza libertà illuminata quasi a giorno in questa mite serata primaverile è di un fascino suggestivo, anche se la chiesa dirimpetto al municipio è tutta coperta da teloni di cantiere.

cupra marittima piazza libertà

Nella città ho incontrato un meccanico di biciclette, che mi ha consigliato in questioni tecniche riguardanti il miio risciò, ho notato che rispetto alle altre regioni che ho visitato, qui si incontrano meccanici che hanno già avuto esperienza di veicoli a pedali diversi dalle due ruote.

L'albergo che stavo cercando, mi è stato detto, si trova parecchio fuori da Cupra marittima, ma è nella mia direzione, sulla statale Adriatica in località Marina di Massignano.
Lungo questa ultima fatica del giorno, nell'oscurità delle 8, ho sorpassato un museo particolare, dedicato alle conchiglie, che si chiama Museo Malacologico Piceno.

La pensione "il Contadino" mi ha affidato una stanza, e mi ha fatto parcheggiare il risciò nel garage sotterraneo. Nella grande sala da pranzo ho consumato una cena leggera - brodo di verdure -, e bevuto acqua proveniente dal Parco Naturale di monti Sibillini.



distanza percorsa km 50
peso lordo medio giornaliero kg 203
dieta/propellente giornaliero - caffelatte;
- biscotti;
- 1/2 ciabatta con formaggio e prosciutto;
- 1 caffè d'orzo;
- 1 panna cotta;
- 1 pasta alla crema;
- 1 birra 33cc;
- brodo di verdure;
- 1 litro d'acqua.

- 1°viaggio: da Monaco di Baviera a Genova - 2°viaggio: da Genova a Roma - prosieguo del 2°viaggio: da Roma a Cittanova - 3°viaggio: da Cittanova (RC) a S.Giovanni Rotondo (FG)
proemio 1°giorno 2°giorno 3°giorno 4°giorno 5°giorno 6°giorno 7°giorno 8°giorno 9°giorno 10°giorno
11°giorno 12°giorno 13°giorno 14°giorno 15°giorno 16°giorno 17°giorno 18°giorno 19°giorno 20°giorno epilogo

home Per informazioni contattare rocco.marvaso@pizzeria-calcutta.com
Copyright © 2011 Rocco Marvaso.