In risciò da San Giovanni Rotondo a Bologna | ||||||||||||
Decimo giorno: da Giulianova a Cupra Marittima Giovedi 31 Marzo 2011
Mentre aspettavo che fosse servita la colazione nella sala dei pasti, con i suoi tavoli coperti di cerata a quadretti, mi sono perso contemplando una immagine didascalica della costa nordabruzzese, il che mi ha provocato un effimero desiderio compulsivo di lasciare tutto lì e incamminarmi a piedi sino a Teramo, e poi su per quelle sagaci vallate, su e su fino al Gran Sasso d'Italia...
...ma provvidenzialmente è arrivata la colazione: una grande tazza di caffelatte con dei biscotti da inzupparci dentro, molto simili a quelli che faceva mia nonna tanti anni fa, e la cui ricetta continua tuttora a fare il giro dei parenti. Dopodichè, e dopo che ho approntato il risciò alla partenza come ogni mattina, sono stato intrattenuto ancora un poco dal signor Corrado, che si è messo in posa per una foto di sè all'ingresso.
mentre poco dopo, prima che me ne andassi, ha voluto concedersi un giro di prova con il risciò sul ciottolato del cortile.
Devo annotare in proposito che il signor Corrado, a differenza di molte altre persone che hanno provato, è stato in grado di guidarlo da subito senza bisogno di alcun esercizio di sterzo. Un prodigio! Sono ritornato giù sulla statale 16...
...ma giusto per riaccostare poco dopo, a Tortoreto, oltre il fiume, in un grosso negozio di ferramenta.
La sosta successiva è stata ad Alba Adriatica: in questa ennesima, pianeggiante, solare località costiera dell'Abruzzo settentrionale sono stato fermato lungo via Roma da un gruppetto di inaspettati ammiratori.
Essi hanno fatto capannello presso la tabaccheria del corso, insistendo per fare una foto ricordo tutti assieme!
poche centinaia di metri, e l'agglomerato urbano prendeva il nome di Martinsicuro, ovvero l'ultimo comune della costa abruzzese prima di varcare il fiume Tronto ed entrare nelle Marche.
In località villa Rosa ho accusato un po' di appetito - era anche ora di pranzo - e così mi sono fermato a comprare qualcosa al supermercato SMA, qualche affettato e un po' di formaggio da mangiare in mezzo ad una ciabatta di grano duro. Il salumiere del negozio mi ha dato già un consiglio su dove pernottare, nelle Marche, nell'albergo di suo suocero, a Cupra Marittima.
Dopo aver sorpassato a Villa Rosa la casa cantoniera che indica il kilometro 399 della statale adriatica, sotto un maestoso esemplare di pino marittimo che si erge sulla strada statale, ho consumato il mio pasto stravaccato nella casetta del risciò, mentre fuori il sole esprimeva tutta la forza che può avere un sole ormai prossimo all'aprile.
A questo punto, cadeva a pennello una sosta in un caffè, a Martinsicuro, prima di lasciarmi l'Abruzzo alle spalle. in un locale con i tavolini fuori, affacciato su via Roma, ho sorseggiato un caffè d'orzo accompagnato da una pasta alla crema chantilly e una panna cotta.
Dopodichè sono presto arrivato al confine fra Abruzzo e Marche, rappresentato da un passaggio sul fiume Tronto. In quel frangente ho sentito la mancanza di una corsia di emergenza sull'alquanto stretto ponte, infatti il traffico era veloce e con difficoltà ho potuto fermarmi a fotografare il confine.
Appena dopo il fiume la statale diventa un viadotto a scorrimento veloce che si innalza sulla piana costiera circostante. siccome rimanere là sopra mi era fastidioso, ne sono uscito alla prima svolta, direzione mare. E senza volerlo sono finito in una zona naturale protetta, la Riserva Regionale Sentina.
Qui ho percorso la strada sterrata che conduce verso il mare, accompagnato per un tratto da un uomo in bicicletta, un tal Nazareno, che mi ha guidato fin nella strada ciclabile che conduce a San Benedetto del Tronto. Di lì a poco ero già sul lungomare di San Benedetto del Tronto, che qui oggi ha un aspetto già quasi estivo.
A completare il quadro di una località di vacanze sul mare con una offerta ampia e variegata, ecco sul lungomare il primo noleggio di risciò e biciclette che ho incontrato sull'Adriatico, un elemento tipico della costiera romagnola.
Nell'interno della città pedonale, parimenti, mi sembra di scorgere nell'arte monumentale urbana tracce di influsso Romagnolo, per non dire addirittura Nordico.
Insomma, tutt'ad un tratto ho l'impressione di essere arrivato al nord, anche se la gente ha un accento per nulla celtico, ma piuttosto...a metà strada tra Umbro e Abruzzese.
Dopodichè, ho lasciato San Benedetto ed ho continuato ad inoltrarmi lungo la statale 16 nella terra degli antichi Piceni, mentre pian piano si faceva buio.
Lungo la statale a nord di Grottammare, la località costiera agglomerata con San Benedetto, ho sostato ad un ortofrutticoli siciliano, da Paolo, dove ho preso delle arance tarocche (cioè con la polpa rossa...non fasulle!).
Ancora un paio di chilometri ed ero nella città presso cui avrei cercato di pernottare, Cupra Marittima. Questo nome deriva dal fatto che anticamente una certa dea con questo nome era venerata dalle popolazioni indigene prepicene. I romani hanno poi assimilato la divinità con la Giunone di tradizione Latina. Un industriale locale ne ha poi fatto una crema di bellezza chiamandola "cera di cupra".
Nella città ho incontrato un meccanico di biciclette, che mi ha consigliato in questioni tecniche riguardanti il miio risciò, ho notato che rispetto alle altre regioni che ho visitato, qui si incontrano meccanici che hanno già avuto esperienza di veicoli a pedali diversi dalle due ruote. L'albergo che stavo cercando, mi è stato detto, si trova parecchio fuori da Cupra marittima, ma è nella mia direzione, sulla statale Adriatica in località Marina di Massignano. La pensione "il Contadino" mi ha affidato una stanza, e mi ha fatto parcheggiare il risciò nel garage sotterraneo. Nella grande sala da pranzo ho consumato una cena leggera - brodo di verdure -, e bevuto acqua proveniente dal Parco Naturale di monti Sibillini. |
distanza percorsa | km 50 |
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peso lordo medio giornaliero | kg 203 |
dieta/propellente giornaliero | - caffelatte;
- biscotti; - 1/2 ciabatta con formaggio e prosciutto; - 1 caffè d'orzo; - 1 panna cotta; - 1 pasta alla crema; - 1 birra 33cc; - brodo di verdure; - 1 litro d'acqua. |
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