Lunedi 4 Aprile 2011

Come andò che lasciai il risciò a riposo in una sala giochi e mi inoltrai a piedi per la metropoli marchigiana

Ancona, una città che se non ci fosse bisognerebbe inventarla; è come Genova, ma sul versante adriatico. Come Genova, con il porto, le strade ripide, l'entroterra, la multietnicità, l'aspetto sbrindellato qua e là, la storia plurimillenaria. Ma è Genova di una dimensione parallela, dove il sole sorge dal mare e non dalle montagne, dove la città risplende la mattina e si adombra la sera.

Sono rimasto a letto nella mia stanza nell'hotel Gino presso la stazione ancora fino al pomeriggio, e solo verso le 4 del pomeriggio ho constatato di essermi riposato abbastanza.
una bella doccia nel bagno annesso, e scrutando distrattamente fuori dalla finestrella del bagno, in un anfratto quadrangolare del palazzo di fianco dei colombi hanno fatto il nido.

Sono sceso giù, ho preso un cappuccino e una briosche al bar, e sono partito per la mia passeggiata, di nuovo un giorno a piedi dopo 2 settimane di pedalate quotidiane!
Poco distante, in via Marconi, mi sono lasciato andare ad un prelibato pranzetto composto da patate al forno, funghi e verdure arrostite, focaccia con i ciccioli(preparazioni di grasso e carne di maiale).
Attraverso il molo, e il corso Stamira, sono tornato alla piazza Cavour, preso la quale un mercato all'aperto stava smontando i suoi banchi, e dalle tredici fontane, a cui ho bevuto, sono andato salendo in piazza Plebiscito. Presso piazza Minzoni ho acquistato in una latteria mezzo litro di latte e ho continuato camminando lungo via Maratta, finchè il caso non mi condusse dinnanzi ad un grazioso luogo di culto in stile neo gotico-romanico, la parrocchia del Sacro Cuore.

Da là camminando ancora senza una meta precisa, gustando ancora qualcosa di dolce nella "casa del pane" in corso Amendola - un buonissimo pezzo di torta ricoperto di meringa e noci - sono finito sul Corso della Vittoria. Questa spaziosa via rettilinea, attraverso un lungo viale pedonale, evidentemente molto amato dagli amanti dello jogging conduce al punto di ritrovo e passeggio di Ancona per eccellenza, il Passetto.

È un posto molto bello, con uno scorcio particolare del mare, ripido sopra la scogliera, ed è sovrastato dal monumento ai caduti, risalente al Ventennio, come l'intero viale della Vittoria e tanto altro corredo urbanistico ad Ancona. Ho bevuto il mio latte aspettando che il sole, dopo aver reso il monumento marmoreo di un colore delicatamente rosato, la cui tonalità era simile a quella del mare sottostante, lasciasse questa parte di mondo nuovamente al buio.

L'autobus di linea che parte proprio dal passetto mi ha ricondotto in pochi minuti indietro in via Marconi.

La mia stanza d'Hotel è semplice e confortevole, arredata con semplicità e dotata di buone finestre che isolano dai rumori esterni (cantiere+traffico intorno alla stazione).

Purtroppo da sotto la porta d'ingresso della camera provenivano dal pianerottolo ogni tanto di notte rumori molesti provenienti da altri ospiti.

A parte questo inconveniente, ho dormito a lungo rinfrancando ilmio corpo anche nella seconda ed ultima notte ad Ancona, pronto per raggiungere domani l'antica roccaforte celtica, Senigallia.