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Il risciò: L'unica utilitaria davvero ecosostenibile: fa mediamente 100 km con un kg di pasta e ci vai praticamente ovunque. E la tua? In risciò da San Giovanni Rotondo a Bologna
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Sedicesimo giorno: da Senigallia a Pesaro

Mercoledi 6 Aprile 2011

Come andò che visitai le signorili stanze della casa del fu Pontefice Pio IX, quindi proseguii verso la Gallia attraversando la monumentale porta del Metauro, e al tramonto raggiunsi Pesaro.



A l risveglio nella stanza dell'hotel Moretti ho preparato una frugale colazione in camera, composta di fiocchi d'avena, acqua, marmellata.

moretti

Mentre mi lavavo poi notavo sul muro piastellato della stanza da bagno un avviso insolito quanto geniale, che invita a salvare da un lavaggio superfluo asciugamani che non si sono neanche sfiorati, fra quei tre di diversa dimensione che l'oste giornalmente appronta per ogni ospite. Io infatti in viaggio uso quasi sempre solo il telo grande per la doccia, e mi rincresce di aver fatto lavare inutilmente negli ultimi anni chili e chili di asciugamani puliti!

moretti

Tirato fuori il risciò dal garage dove era rimasto custodito nottetempo, e congedatomi dai gentili gestori dell'albergo Moretti, ho guidato alcuni minuti fino al Palazzo Mastai-Ferretti, noto per essere la dimora della nobile casata a cui apparteneva Pio IX, il papa che lungo il suo pluridecennale pontificato fu coinvolto, da compartecipe prima, da sconfitto poi, nel processo di unificazione territoriale della penisola.

municipio senigallia

A piano terra di questo palazzo, adibito a percorso espositivo colmo di oggetti legati al periodo risorgimentale, si potevano osservare alle pareti di un corridoio alcune carte geografiche di epoca barocca raffiguranti la costa marchigiana; una di esse è una mappa turca, dove in modo stilizzato sono rappresentati i porti e, come entità geografica importante dell'entroterra, il Montefeltro. Non erano indicati nè Fano nè Pesaro, le due città costiere che raggiungerò oggi.
Al primo piano si accede alle stanze del palazzo abitate un tempo dal nobile casato, ancora con il mobilio sette-ottocentesco, gli stucchi e le tappezzerie classiche, ed un sacco di dipinti ed oggetti artistici commemorativi del divenire politico e spirituale dell'ultimo Papa-re.

Al di la della strada lastricata si erge il municipio di Senigallia, sotto i cui portici sono parcheggiate numerose biciclette.

Qui il portiere del comune mi invita spontaneamente per una breve visita all'interno delle "stanze del potere" della città: presso l'ufficio del primo cittadino, fra i cimeli di rappresentanza la mia attenzione è attirata da una valigetta di cuoio posta in una teca appesa ad una parete e protetta da un vetro. Mi viene spiegato che questo è una reliquia-omaggio alla storia politica recente, e cioè la ventiquattrore contenente i primi documenti che diedero inizio all'inchiesta giudiziaria nota come "Mani Pulite".

Dopodichè il caso mi ha condotto nella suggestiva cornice del cosiddetto Foro Annonario, ove di mattina si svolge il mercato della frutta e verdura. Lo spiazzo circolare era occupato da un palco per spettacoli e dai banchi dei verdurai, con i loro ampi ombrelloni prossimi ad essere richiusi: era già passato mezzogiorno. Mentre acquistavo un paio di ottime arance tarocche mi accorgevo come la parlata locale a volte si mangia delle vocali, giacchè "adoperare" diventa sovente "adoprare".

foro annonario

Ho gironzolato fra i portici del Foro Annonario, una costruzione circolare risalente all'Ottocento neoclassico, con le colonne piacevolmente rivestite di mattoncini di argilla chiara. Questo luogo armonico, mi dice qualcuno fra i fruttivendoli, ha costituito lo scenario per uno spot della fabbrica di automobili Audi. Qualcun altro mi racconta che prima di recenti restauri nei locali chiusi del Foro, ora adibiti a pubblici luoghi di cultura, trovavano riparo abituale i senzatetto di Senigallia.

foro annonario

Dopo una breve spesa nel Conad di via R. Sanzio, ove stupito registravo che qui è a quanto pare il punto più meridionale della cultura della mostarda, ho ripreso la mia corsa verso nord, ed ecco i primi ippocastani con le loro fioriture a mini-piramide, un'immagine lieta che a me ricorda allegre compagnie (sovente assieme a birra bavarese) in uno o un altro Biergarten, sedendo alla loro fresca ombra.
Il paesaggio antropico nel tratto di statale a nord di Senigallia, che è scomodamente stretta e nel mio caso un tantino inquietante venendo sorpassato sovente dai tir, è caratterizzato da casette ordinatamente circondate da un giardino privo o quasi di recinzione o steccato. Assai diverso da quello che ho visto finora in giro per l'Italia, molto più simile alle aree abitate che si incontrano ovunque in Baviera. In alcuni di questi giardini alberati e adorni di arbusti fioriti si potevano notare dei ciliegi in fiore con il tronco vivacemente dipinto di blu; Non si vedono olivi, mentre invece spuntano fra le case qua e là gli abeti.

Poco fuori di questo sobborgo, chiamato Cesano, sono stato immortalato da un automobilista.

risciò a Cesano

Guidare sulla statale e nel contempo scattare fotografie: cosa non da poco, e anche non da imitare.

cesano in risciò

Transitai poi nella contrade chiamate Marotta e Pontesasso, appartenenti al comune di Fano.

Fano

E subito dopo scorsi lungo la statale l'insegna di Metaurilia, un'altra contrada del territorio di Fano presso cui scorre il fiume Metauro.

Difatti ancora poche pedalate, quando oltre una rotonda di traffico si scorgono le monumentali colonne di marmo e bronzo del ponte sul Metauro. Si tratta di un'opera in stile fascista, atta a ricordare la battaglia che qui ha avuto luogo migliaia di anni fa fra Romani e Cartaginesi.

La breve sosta al di qua del grande ponte ha creato l'occasione per scambiare qualche pensiero con un gioviale ciclista molto esperto, il signor Damico, che è andato fino a capo nord in bici, e va oggi con una bici da corsa fuori da Fano, al di la del ponte.

Mi racconta del suo progetto di mettere insieme una bicicletta a tre ruote che si cavalca sdraiati e con una cabina sopra come la carrozzeria di un'auto, per poter andare anche d'inverno in bicicletta quando piove e tira vento. è un tasto dolente della mobilità in italia, perchè - confrontando i grafici metereologici e pluviometrici - soprattutto nell'italia peninsulare le precipitazioni sono in complesso meno rare che nell'Europa continentale, per contro però sono sovente molto più violente, accompagnate da vento, perduranti per giorni e per lo piu coincidenti con la stagione più fredda.

Fano in risciò

Oltrepassato il ponte sul Metauro in breve sono giunto allo spigolo meridionale delle mura della città, una grande costruzione di mattoni contrassegnata alla sommità da un grosso stemma di marmo su cui sono scolpite due grosse chiavi.

questo è il punto dove stazionano in attesa di passeggeri i tassisti di Fano. Mi sono fermato a chiedere loro delle informazioni di base sulla viabilità di Fano. Uno di loro poi non so più come fra il serio e il faceto mi si avvicina mostrandomi un portachiavi fatto a forma di fascio littorio, e commenta:"Se comandano questi di nuovo, siamo tutti di nuovo bianchi bianchi" e qualcun altro: " Ma a raccogliere grano sotto il sole non si è più tanto bianchi!". L'accento suona al mio orecchio in tutto e per tutto romagnolo, la simpatia anche.

Poi sono salito su per un tratto costeggiando la muraglia, ,e facendo una breve incursione nel centro storico, ammirando alcune mirabili chiese romaniche, che mostravano singolari facciate di cemento e buchi, dovute evidentemente all'asportazione dei rivestimenti marmorei che la dovevano ricoprire in origine.

Cominciava a venir tardi, e mi apprestavo a lasciare Fano seguendo le insegne per Pesaro, mia meta del giorno. Ma non ho resistito a soffermarmi ancora un po' a vedere le vestigia dell'antica Fanum Fortunae, come questa marmorea porta di ingresso alla città antica.

fano

e pochi metri al di fuori di essa, una statua bronzea dell'imperatore Ottaviano Augusto.

ottaviano augusto a fano

In quel mentre, come fosse la cosa più abituale del mondo, mi si avvicina un uomo anziano che spontaneamente mi enumera degli indovinelli che ha inventato lui, Si chiama Ceccarelli Franco ed è così gentile da regalarmi un suo libbriccino rosso intitolato appunto "Indovinelli", cose del tipo
"Come si chiama l'avvocato peggiore del mondo?""Massimo Della Pena",
o anche meno comprensibili, come
"Mamma lo tiene, Babbo lo indrizza (nuovo esempio di consonante elisa nella parlata Gallo-marchigiana).Cos'è? Il sacco!"

Ormai lasciando Fano e dirigendomi verso la pista ciclabile costiera, notavo segni inconfondibili che ero entrato nell'area culturale che gli archeologi del futuro chiamerebbero "la cultura del pedale", cioè zone, da qui verso nord nella "Gallia cisalpina", ove c'è da tempo un mercato per determinate merci, come seggiolini per neonati sul portapacchi della bici, o parabrezza con paramani per il manubrio della bicicletta. Queste cose potevo notare dirigendomi dal centro di Fano verso la pista ciclabile che affianca la linea ferroviaria a monte.

pista ciclabile fano - pesaro

La pista ciclabile è separata da un dosso dalla carreggiata "normale",

...e le entrate da e per la pista ciclabile sono larghe abbastanza per una bicicletta, ma non per un risciò, che è pur sempre largo 1 metro.

Va beh, dopo un po' ho scovato uno spazio piu largo del normale lungo il dosso, e ho seguito la pista ciclabile come tutti gli altri ciclisti. Senonchè ad un tratto la corsia diventa troppo stretta, saranno 80 cm, e non mi rimane che ritornare ad allargarmi sulla carreggiata delle automobili.

Il resto della strada fino a Pesaro consiste in un rettilineo veloce che corre a fianco della ferrovia. Oltre la ferrovia si scorgono migliaia di cabine mare. A monte della strada un pendio scosceso fitto di alberi e natura selvaggia.

Pesaro

Presto stavo entrando nell'area urbana dell'antica Pisaurum, che oggi è gemellata con un sacco di città sparse per il mondo, come Oinhuandgdao in Cina.

Pesaro

Prima di entrare nel centro si supera un cavalcavia sopra la linea ferroviaria, che infatti a Pesaro non divide -come altrove nelle Marche- la città dalla sua spiaggia. Ai due lati del ponte le ringhiere sono adorne di coloratissimi fiori tipo ciclamino e primule, mentre per terra fiorisce spontanea la malva di color rosa shock.

Pesaro

Ero dunque entrato nella città oggi capoluogo di provincia assieme ad Urbino, che diede i natali tra gli altri al compositore Gioacchino Rossini, e che lo ricorda tutti gli anni con il Rossini Opera Festival A piazza del Popolo mi sono fermato per un the ristoratore al caffè centrale, dopodichè ho trascorso le ore crepuscolari seduto nel phone-shop poco distante, in largo Mamiani, comunicando attraverso l'internet.
quando ne sortii, piazza del popolo piacevolmente illuminata diveniva punto d'incontro per diversi gruppetti di personaggi locali.

pesaro piazza del popolo

C'era un capannello di uomini di sembianze asiatiche e parlata indo-romagnola, a cui ho chiesto di spiegarmi dove dirigermi per gli alberghi alla mia portata. È sopravvenuto in quel mentre un ometto dall'aspetto distinto ed una cravatta blu, che di punto in bianco ci ha argomentato con cognizione di termini della necessità di mettere un motorino alle bici per affrontare ostacoli come i sottopassaggi marchigiani sotto la ferrovia [problema che peraltro a Pesaro non si pone tanto, perchè il cavalcavia con i cambi di velocità pian pianino lo si fa pedalando].
Dialogando con costui mi è saltato in mente che finora non abbiamo ancora fatto la bicicletta con le marce che si cambiano da fermo. Ovvero: con il risciò che uso io si può cambiare marcia da fermo, ma solo i tre cambi della corona anteriore, il che nel caso dei ripidi sottopassaggi marchigiani continua ad non essere sufficiente per me, come per il normale ciclista di città.

Ormai notte, mi sono avviato seguendo le indicazioni verso i viali prossimi al lungomare, che probabilmente in estate sono pieni di turisti balneari.
All'hotel Atlantic in viale Trieste mi è stata assegnata una spaziosa stanza al quinto piano da un uomo alla reception con una curiosa erre moscia; una volta in camera, per un motivo che non rammento più ho ritenuto importante fotografare il water e il bidet della stanza da bagno.

hotel Atlantic Pesaro

Il letto presentava un cuscino particolarmente voluminoso, il sapone liquido del bagno era buono e conciliante, e in televisione steso sul letto potevo fare zapping fra diversi canali tedeschi, addormentandomi infine su un documentario sulla nidificazione delle cicogne.



distanza percorsa km 36
peso lordo medio giornaliero kg 206
dieta/propellente giornaliero - fiocchi d'avena e marmellata ;
- 1 the verde;
- 2 arance tarocche;
- 1 l d'acqua;
- giuggiole secche;
- 1 the verde;
- 100g biscotti integrali

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