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Ottavo giorno: da Ortona a Montesilvano

Martedi 29 Marzo 2011

Come andò che raggiunsi a bordo del risciò contrade costiere ove ampie lande sabbiose sono strette fra il mare e scorrevoli vie adatte ad essere percorse da due o tre ruote.



I l mattino fresco e soleggiato era entrato all'interno del camper, più o meno alla stessa ora in cui nel parcheggio dello stadio di Ortona si ritrovavano chiassosi i ragazzi di una qualche scuola superiore prima della campanella d'entrata.

Poi una lauta colazione all'interno del camper, con cioccolata, fette biscottate, burro e miele, biscotti e caffelatte, accompagnati dalla fragranza di un bouquet di fiori di campo del giorno prima, allestiti dalla madre in vena di estetismi

stadio ortona

Quindi è iniziato un breve giro turistico della città a bordo del risciò, che ci ha portato ad ammirare il grazioso Teatro Vittoria, affacciato sul panorama marino,

teatro vittoria

e nello stesso piazzale il monumento ai caduti del mare.

ortona

Anche qui ad Ortona non ci è stato possibile essere informati in un ufficio per i turisti, ma alcuni anziani ortonesi raggruppati convivialmente in piazza ci hanno aiutato ad orientarci. Presto sostavamo nel piazzale del duomo per visitare l'interno della chiesa.

ortona

Poi abbiamo attraversato in leggera salita il corso Vittorio Emanuele sostando brevemente per un "caffè di circostanza".
Alla fine dell'isola pedonale, notammo un curioso manifesto di una rappresentazione popolare che ci mostrava come giocare con il mio nome proprio e creare così un nuovo genere musicale, probabilmente una forma di rock abruzzese, chiamato "Rocco `n Rollo".

rocco`n rollo

Se ieri sera la città mi era parsa tendenzialmente ostile al visitatore peregrino e stanco, oggi forse anche grazie alla bella giornata primaverile la gente è molto socievole e aperta.
Mentre ero lì lì per lasciare la città dopo aver riportato i miei genitori al loro camper, ecco un giovane uomo in automobile insiste per invitarmi ad un cappuccino. Abbiamo parcheggiato al parcheggio in p.za San Francesco, il guardiano del parcheggio mi si avvicinava e mi salutava sorridente e fiero con un "Benvenuto ad Ortona" e una mappa pieghevole della città. Abbiamo chiacchierato per una mezz'ora nel bar Jolly. Questo giovane padre di famiglia mi ha un po' invidiato, per via del senso di libertà che gli ho comunicato con il mio inaspettato apparire.
D'altra parte cos'è mai la libertà? libertà di essere libero ed indipendente, libertà di fare quel che si vuole, o piuttosto... libertà di essere felici, magari sgobbando tutto il giorno in un ufficio o una bottega, dimentico di se stesso per puro amore dei propri figli?

L'uscita da Ortona, seguendo le indicazioni per Pescara, è felicemente in discesa, onde giovarsi finalmente di un litorale definivamente pianeggiante.

Si chiama Lido Riccio, la prima di queste spiaggie che costituiscono il lineare settentrione della costa abruzzese, destinato a proseguire nelle Marche fino al promontorio del Conero presso Ancona, e ancora oltre, diventare enorme distesa sabbiosa sulla costa romagnola. Per raggiungerlo si lascia la statale 16 e si scende ancora un po'.
Ecco la spiaggia adriatica come tutti se la immaginano, larga, sabbiosa e -d'estate almeno- coperti da una distesa di sdraio e ombrelloni ordinati come plotoni di soldati diretti contro la battigia.

La stagione estiva tuttavia non è ancora iniziata, e per strada non c'è un'anima viva - beh è anche l'ora di pranzo.
La strada è costeggiata qui e là da villini graziosi, in alcuni dei quali deduciamo dai nomi sulle rispettive insegne lo svolgersi periodico di baccanali privati.

confessionale

poco più avanti, presso la stazione di Foro di Ortona, il vento contrario sulla statale 16 si fa più prepotente, così ne approfitto per una piccola pausa al bar della stazione, prendendo una merendina confezionata e discorrendo un po' sul tempo con la esile ragazza al bancone.

casa cantoniera adriatica statale

Più avanti, la statale 16 assolutamente rettilinea e piana mi ha condotto velocemente a Francavilla al Mare, ove ho fatto un po' di spesa al supermercato SISA che si incontra poco a sud del centro: della focaccia, che ricorda molto la focaccia tipica della mia natìa contrada lìgure, una caciotta sabatella, la ventricina, uno dei caratteristici prodotti per non vegetariani che questa regione ha di buono da offrire.
Un altro molto comune è l'"arrosticino", una specie di spiedino da fare arrosto, o col fuoco o anche con una speciale griglia elettrica che si compra nei casalinghi locali. Niente che si possa fare agevolmente sul camper, comunque.

Ancora poco mi separava dalla metropoli abruzzese sul mare, Pescara.

Pescara

alla periferia sud di Pescara ho preso la strada sbagliata: avrei potuto attraversare la pineta dannunziana (chi non ricorda sull'antologia scolastica la poesia "la pioggia nel pineto"?)...

pineta dannunziana

Ma dei cartelli stradali fuorvianti mi hanno condotto nella remota periferia attorno alla città. E altre indicazioni poco esplicite verso Pescara-centro mi hanno condotto a infilarmi -mio malgrado- nella superstrada di circonvallazione (presumo vietata ai velocipedi), sorvolando le maleodoranti vasche delle acque sporche Pescaresi.
Verso le 4 e mezza il mio girovare per la periferia alla vana ricerca del centro mi faceva approdare casualmente all'Aereoporto degli Abruzzi.

aeroporto internazionale di pescara

Solo nel tardo pomeriggio, dopo aver fatto provvista di dissetante acqua frizzante mista a succo di mela (la cosiddetta "Apfelschorle") presso un hard discount tedesco, cominciai a orientarmi, percorsi un lungo boulevard, via Marconi, fino al ponte del Risorgimento, che ho attraversato rimanendo sul largo marciapiede pavimentato. Qui incontrai un signore che mi raccontò tutto quel che sapeva della breve storia della città. In effetti attorno a me vedo solo palazzi relativamente nuovi, i più antichi sembrano risalire agli anni '30. Lo stesso palazzo del Municipio posto al di là del fiume Pescara, di pietra bianca e mattone rosso, è di inconfondibile stile "Ventennio".
Lungo il lungomare Matteotti ho raggiunto uno spazio solitario posto di fronte al mare, la piazza Primo Maggio, adorna di una grande scultura informale di marmo bianco.

Poco distante, volgendo nell'interno, ho percorso una ampia zona pedonale fino in Piazza della Rinascita. Qui ho incontrato un venditore di crepes siciliano, che ha avuto la bella idea di mettere il suo negozio su ruote e muoverlo con le proprie gambe, concetto peraltro endemicamente applicato nel Continente così come anche nell'isola Britannica.

piazza Rinascita, Pescara

Nella piazza della Rinascenza c'era parecchio movimento in quelle ore del tardo pomeriggio prossime al tramonto. Due elementi del paesaggio urbano che ho notato e immortalato fotograficamente: nel mezzo della piazza un padiglione a vetri su cui era apportata in grande la frase: "SALVARE IL MONDO", e poco distante un uomo di mezza età vestito con pantaloni giallo canarino. Due elementi culturali che mi fanno d'un tratto sentire più in Mitteleuropa che in Sud Italia. Il perchè magari te lo spiego di persona un'altra volta.

La moglie e la figlia dell'uomo delle crepes mi hanno a bordo del risciò condotto in un piccolo giro turistico, lasciandomi ammirare nei pressi di corso Umberto I la chiesa del Sacro Cuore di Gesù, un edificio in pietra impreziosito da un mosaico dorato.

Verso le 7 di sera ero ancora a bere qualcosa con l'amico delle crepes alla caffetteria Silvan, ma ormai era ora di decidere come organizzarsi per la nottata. Il consiglio unanime che mi è stato dato qui è di cercare un albergo ad un prezzo ragionevole non a Pescara, ma al paese costiero subito a nord, Montesilvano.
In effetti non è stato faticoso percorrere i pochi chilometri che collegano la metropoli alla località balneare.
Infatti da piazza Primo Maggio si imbocca una impeccabile pista ciclabile - la prima degna di nota da me incontrata viaggiando da sud a nord lungo la costa adriatica- , addirittura con doppia corsia di marcia.
Il camper era nel frattempo parcheggiato lungo questo lungomare rettilineo, aspettando il mio passaggio per ricevere istruzioni sul luogo del pernottamento.
Mi sono inoltrato nel centro di Montesilvano, e chiedendo a destra e a sinistra, bussando invano a diversi esercizi alberghieri chiusi o troppo cari, alla fine alla periferia nord di Montesilvano ho trovato un'ottima sistemazione presso l'Hotel Ariminum, antico nome per la città di Rimini, elemento questo che ancora una volta oggi da Lido Riccio in su (per via delle spiaggie attrezzate, delle piste ciclabili, della foggia dell'abbigliamento, della cultura continentale) mi ha fatto sentire d'un tratto assai più vicino alla Romagna, ovvero a quello che i Padani chiamerebbero "territorio Celtico".

Ho potuto parcheggiare i lrisciò all'interno del cancello dell'hotel, presso la piscina ancora in attesa del caldo estivo, mentre il camper con i miei genitori dentro ha trovato posto sul ciglio di viale Kennedy, solo un centinaio di metri distante dall'Hotel. All'indomani le nostre strade si sarebbero divise.



distanza percorsa km 35
peso lordo medio giornaliero kg 205
dieta/propellente giornaliero - 3 caffè;
- pane, burro e miele;
- 1 cappuccino;
- 1 sfogliatella alla crema;
- 100g focaccia;
- 50g ventricina;
- 1 crepe al cioccolato;
- 50g caciotta sabatella;
- 1 litro apfelschorle.

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